In occasione della Domenica di Carta, l’appuntamento annuale promosso dal Ministero della Cultura in cui Biblioteche e Archivi statali hanno aperto straordinariamente per far scoprire la ricchezza del patrimonio culturale custodito, il Polo bibliotecario di Potenza ha effettuato un’apertura al pubblico domenica 12 ottobre dalle ore 16:00 alle ore 20:00.
Nell’ambito dell’iniziativa è stata allestita, negli spazi espositivi al primo piano, la mostra documentaria dal titolo “L’archivio di Arturo Arcomano. Un profilo biografico e pedagogico”, dedicata alla valorizzazione e alla divulgazione del fondo archivistico dell’educatore, pedagogista e professore lucano Arturo Arcomano (Roccanova 1927 – Roma 2007).
L’evento si inserisce nel progetto nazionale volto alla promozione della cultura archivistica e della conoscenza del patrimonio documentario, in piena coerenza con gli obiettivi ministeriali di incentivo alla diffusione e fruizione degli archivi storici e di famiglia.
Dopo i saluti del Direttore Luigi Catalani, sono intervenuti la prof.ssa Nicoletta De Scisciolo, il prof. Antonio Califano e il dott. Daniele Arcomano, che con il fratello Vito ha donato nel 2024 alla Biblioteca nazionale di Potenza il materiale archivistico che documenta la produzione culturale, didattica e scientifica del padre.
A seguire, si è proceduto con l’inaugurazione ufficiale della mostra, curata dalla dott.ssa Maria Allegretti, dalla dott.ssa Francesca Fiorile e dalla prof.ssa Nicoletta De Scisciolo, che presenta una selezione delle carte più significative dell’Archivio, già dichiarato di interesse culturale dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio.
La natura del materiale costituisce testimonianza viva di quel che fu l’ideale di vita di Arturo Arcomano e si configura strumento utile per comprendere come la sua attività di educatore non si esaurisse in una pura funzione accademica, ma si proiettasse verso un agire pedagogico civilmente connotato.
Attraverso gli scritti inediti e i documenti di ricerca è possibile infatti scorgere l’impegno volto a creare le condizioni culturali capaci di affrancare il popolo meridionale dalla atavica inerzia e soggezione cui la storia gli aveva assegnato e di riconoscere nel percorso complessivo delle sue attività politiche, civili e culturali , l’unità inscindibile tra l’uomo e lo studioso.






